Una settimana senza Spotify
Un aggiornamento su come sta andando (e quello che ho ascoltato)
Ciao,
È passata una settimana da quando ho eliminato Spotify dal mio telefono e dal mio computer (se non sai di cosa sto parlando, clicca qui).
Nel frattempo Spotify ha pubblicato Loud&Clear, il suo report annuale di trasparenza sulla remunerazione degli artisti. Ne parlo alla fine della newsletter :)
No Music Friday

Venerdì 7 Marzo, appena iniziato l’esperimento, I touched the sooooooound… of silence. Mi sono svegliato nel silenzio più totale, e sono stato per ore senza musica da ascoltare, fino a quando nel tardo pomeriggio mi sono comprato il primo disco in un negozio a Milano. Il New Music Friday più assurdo degli ultimi due anni :’)
Impressioni sparse
Gli automatismi
L’impatto c’è stato eccome. Mi sono accorto di avere dei riflessi e degli automatismi nell’aprire Spotify: il primo giorno stavo canticchiando Volevo essere un duro e come d’istinto ho cercato l’app di Spotify per ascoltarmela. Inutile dirvi che l’app non c’era perchè ho disinstallato tutto. È successo un po’ di volte durante la settimana e mi ha stupito abbastanza.
Meno musica, ma meglio
Ho ascoltato meno musica, come previsto. I momenti per ascoltarla sono meno, ma sono vissuti molto più intensamente. Non averla sempre nelle orecchie ti fa anche apprezzare di più quando la senti per caso (e.g., alle feste, in radio, in giro per la città). Alla fine non mi manca la musica, anzi! Mi sembra di ascoltarne anche più del solito, perchè i miei ascolti sono tutti ascolti attivi :)
Quanta musica ci sparano addosso?
Il primissimo giorno mi sono accorto di quanta musica ci viene sparata nelle orecchie contro la nostra volontà, principalmente sui social. Ho dovuto subito abbassare a zero il volume del telefono, per non essere più bombardato da un ritornellone dopo l’altro scrollando. Non è il livello massimo di mercificazione?
È come meditare
Dire “adesso ascolto questo album”, inserirlo nel lettore e ascoltarlo senza fare nient’altro per mezz’ora è uno degli atti meditativi più belli che possiamo fare in questo periodo storico, provateci e fatemi sapere! Di fatto uno dei pochissimi momenti in cui ti puoi concentrare su una cosa sola, e senza che quella cosa ti obblighi o ti attiri verso di sè. È una scelta che hai preso tu. Entrambe cose rarissime al giorno d’oggi se ci pensate.
100% CD, senza neanche pensarci
Questa settimana ho comprato e ascoltato solo CD, ma senza pianificarlo a priori.
Il CD incarna perfettamente l’approccio alla musica di cui parlavo settimana scorsa, ma permette anche di essere portato in giro più facilmente di un vinile, può essere ascoltato in macchina e così via.
Detto questo, non è che siano proprio comodissimi rispetto a un’app che contiene tutto: togli dalla macchina, metti nel walkman, togli dal walkman, metti nella macchina… e hai sempre paura di rovinare o spaccare qualcosa. Però oh… croce e delizia, è proprio questo il punto.
Cosa ho comprato / cosa ho ascoltato
Questi di fatto sono i miei consigli settimanali, soprattutto il primo disco :)
Lou Reed - Transformer
Il primo CD che ho comprato, venerdì pomeriggio, in un negozio di dischi a Milano. 6€ per un gioiellino che mi ricorderò per sempre! L’ho scelto perchè era da un po’ che volevo ascoltarmelo, visto che contiene due canzoni che hanno fatto la storia (Perfect Day e Walk on the Wild Side): credo che non potessi fare scelta migliore, tant’è che questa settimana ho ascoltato per il 90% del tempo questo album. Per un assaggio, oltre ai classiconi menzionati qui sopra, ascoltatevi Satellite of Love e Andy’s Chest, non ve ne pentirete. Poi però, per carità di Dio, ascoltatevi tutto l’album dall’inizio alla fine!
La colonna sonora dei Blues Brothers
Preso su Vinted a 1€ + 4€ di spedizione. Su questo capolavoro poco da dire, se non che lo sto consumando, e ogni volta è come riguardarsi il film dall’inizio alla fine. E poi che canzoni ragazzi… tutto perfetto :’)
Bonus prestito: Maná - Revolución de Amor
Questo è un bonus prestato quasi contro la mia volontà da un mio amico, che mi ha messo in mano questo CD comprato nel 2003 dai suoi genitori. Questo disco ha segnato tutta la sua infanzia vissuta tra l'Argentina e l'Italia, perchè ogni viaggio in macchina aveva quel sottofondo. Crescendo aveva rimosso completamente queste canzoni, fino a quando ha ritrovato il CD in soffitta dei suoi. Citando le sue parole, queste cose ti toccano delle parti nascoste del cervello e ti fanno rivivere tutti i momenti che pensavi di esserti dimenticato. Insomma un album di canzoni, ma anche un album di ricordi :)
Inutile dirvi che non avevo la minima idea di chi fossero i Maná, ma è molto bello mettersi ad ascoltare un disco con attenzione quando sai che è così carico di significato per la persona che te l'ha prestato. Un modo diverso di godersi la musica che racconta qualcosa in più di quello che già racconta l'artista :')
Grazie Giulio <3
Bonus prestito 2: Ok Computer dei Radiohead
Altro prestito che non ho ancora sentito ma lo farò a brevissimo. Non lo ascolto da anni e sarà stupendo farlo in questo modo nuovo :’)
Totale spesa fino ad ora: 11€
Le vostre opinioni
Questo esperimento è da una mia esigenza, ma sento che questa cosa è nell’aria e non riguarda solo me. Mi avete scritto in tantissimi con la vostra opinione, arricchendo la mia analisi e dandomi un sacco di spunti per questo ragionamento complesso e sociologico in cui mi sono imbarcato :’)
Ovviamente non solo opinioni concordanti, ed è giusto così: l’argomento è intricato, non è bianco/nero, e probabilmente non ammette vere e proprie soluzioni. Però è bellissimo vedere che il tema ha creato una discussione e ha stimolato ragionamenti che esulano anche dalla musica. Personalmente poi, mi fa onore vedere che chi mi segue ha voglia di sbattere la testa su questioni profonde :’)
La cosa più incredibile è che alcuni di voi hanno deciso di iniziare l’esperimento insieme a me, assolutamente inaspettato ma una grandissima soddisfazione. Mi raccomando, chiunque lo stia facendo mi scriva, perché ho bisogno di sapere tutto della sua esperienza :)
Qui sotto un po’ di screen molto belli:






Spotify Loud & Clear: le mie impressioni
Spotify ha appena pubblicato il suo report annuale di trasparenza per la monetizzazione degli artisti, Loud & Clear. Dateci un’occhiata cliccando qui, è semplice da leggere e bello da guardare.
Il report è super positivo: si parla di salvataggio dell’industria dalla pirateria, di democratizzazione della musica per chi la ascolta e per chi la crea, e di artisti milionari solo grazie alle royalties di Spotify. Leggendo sembra che il mondo della musica oggi sia una specie di giardino dell’Eden in cui tutti possono essere artisti e diventare ricchissimi con le royalties. Guardandomi intorno però non mi sembra proprio così.
Le mie opinioni puntuali le troverete nelle considerazioni finali dopo l’esperimento, anche perchè ho bisogno di studiare e capire meglio le dinamiche di questo argomento super complesso, però in linea generale c’è un tema, che si può estendere a tanti altri contesti: quando hai un set di dati sconfinato, puoi raccontare la storia che vuoi, scegliendo quali numeri mostrare e come spiegarli.
I dati che mostra questo report sono veri, è innegabile. Gli impatti positivi di cui parla Spotify (in primis il salvataggio dalla pirateria) mi trovano d’accordo, ma - secondo me - descrivono solo una parte dell’impatto dello streaming sul mondo della musica, e sul mondo in generale. Perchè quando qualcosa ha un impatto così grande e duraturo, il fenomeno diventa complesso, intricato e sfaccettato. Ed è palese, secondo me, che ci sia stato un impatto culturale negativo sia per chi ascolta, che, soprattutto, per chi crea.
Forse, la commercializzazione dell’arte ha benefici di breve termine per gli artisti e per gli ascoltatori, ma i benefici a lungo termine sono riservati a chi è riuscito a commercializzarla - a discapito di chi ne è coinvolto (???)
Fatemi sapere cosa ne pensate voi, ascoltatori e artisti, perchè ci sono milioni di cose che vorrei dire ma so che questo non è ancora lo spazio e il momento giusto :)
Nei prossimi giorni, tra le altre cose:
Indagherò ancora di più sulla streaming economy
Proverei ad acquistare della musica digitale su Bandcamp (se avete da consigliarmi qualcosa fatelo pure)
Cercherò di parlare con un po’ di artisti per capire il loro punto di vista
Farò un giro in un mercatino di Parigi per vedere se trovo qualcosa che mi ispira in francese
Conclusioni: dov’è la sostanza
Ovviamente, mi sto tenendo la sostanza dei miei ragionamenti per quando tirerò le somme a esperimento finito. Che poi, finirà mai? A questo punto non ne sono sicuro di quale sarà la way out di tutto questo, ci sto ragionando :)
Fatemi sapere come posso migliorare questo esperimento, qualsiasi consiglio è ben accetto!
Andrea Rampoldi
Per qualsiasi cosa, rispondi a questa mail, scrivimi a andrea@musicabella.info, scrivimi su IG. Dove vuoi :)
Complimenti per la scelta coraggiosa! Massima stima davvero :) Sarà un piacere leggere le tue prossime riflessioni. E comunque, "Transformer" e "Ok Computer", che grandi album.
Ciao Andrea, quanti spunti di riflessione mi suggerisce il tuo esperimento... Grazie 🙏
La prima considerazione che mi viene da fare è che Spotify mi sta antipatico. Circa 10 anni fa utilizzavo Deezer a pagamento, ma poi mia moglie aveva tutte le playlist di lavoro (usa la musica per lavoro) sul suo Spotify e quando abbiamo dovuto scegliere una piattaforma che gestisse dei piani familiari (abbiamo 3 figli che amano la musica) abbiamo, aimé, scelto Spotify.
Spotify negli anni è passato ad essere da rimedio alla pirateria ad ennesimo problema per l'industria musicale... Ma questo è un altro tema.
Il mio uso di Spotify è molto diverso dal tuo, da quello che intuisco, e credo che questo sia dovuto alla nostra differenza di età.
Io sono cresciuto (musicalmente) in un mondo in cui c'erano cassette e CD e ho speso davvero tantissimi soldi negli anni 90 e 2000 per ascoltare la musica che mi piaceva, per scoprirne di nuova, per sperimentare e scoprire. Oggi uso Spotify per fare ascolti consapevoli preliminari, ovvero evito come la peste le playlist che mi suggerisce lui, ma piuttosto leggo molto, sia online che riviste, mi documento e poi vado su Spotify per ascoltare se quello di cui ho letto mi piace davvero. Se poi quello che ascolto su S. mi piace allora acquisto il vinile. Quello che non faccio è mettere la musica come sottofondo mentre faccio altro.
I CD che hai preso sono una gran bella scelta.